Siamo partiti due anni fa circa, eravamo in 7, qualcuno lo abbiamo perso, ma altri si sono uniti a noi.
Abbiamo creduto ciecamente, contro ogni segnale negativo e iattura che potevamo farcela.... E ... In effetti ce l'abbiamo fatta, con le Primarie, cn un raccolta di firme che in qualche modo ci hanno legittimato e spinto verso una meravigliosa avventura che ci ha fatto capire che il nostro risultato, che per certi versi, ci ha deluso, in effetto ci ha posto sugli scudi e ci ha dato la grande occasione di sognare una rappresentanza in Consiglio Comunale. La fiducia che i 400 Novesi ci hanno affidato, non deve cadere nel nulla, ma va certamente coltivata per farla crescere e lievitare come solo il pane puo fare. Dunque al di la delle considerazioni e delle sbagliate strategie o delle persone che certamente potevano fare di piu o chissà quale escamotage porre in essere, non dimentichiamo che la nostra dote è 400 voti che vanno coltivati e coccolati fin da subito.
Dunque. Io credo che non vi sia miglior tempo speso di quello che ci vedrà riprogrammare le nostre iniziative ed attività per ripetere, ripetere e ripetere il nostro progetto ed il bisogno di comunicarlo e farlo conoscere.
Solo la conoscenza di cosa vogliamo fare di questa dote ricevuta grazie alle nostre idee potrà dare un nuovo e coinvolgente motivo per "Andare avanti" Andare avanti per noi stessi per Novi e per chi ha creduto in noi.
Mario Summa
martedì 27 maggio 2014
2° giorno successivo a quelli della votazione
Ore 8.00 - Per le elezioni comunali nei Comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti, il presidente dell’Ufficio centrale, qualora non l’abbia potuto fare già nella giornata precedente, riunisce l’Ufficio medesimo che riassume i risultati delle varie sezioni e proclama gli eletti se uno dei candidati alla carica di sindaco abbia ottenuto la maggioranza assoluta dei voti validi.
[Art. 72 del testo unico 16 maggio 1960, n. 570, e successive modificazioni].
[Art. 8 del D.P.R. 28 aprile 1993, n. 132].
[Art. 72, comma 4, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267].
In caso contrario il presidente sospende la proclamazione, individua i due candidati alla carica di sindaco che abbiano ottenuto il maggior numero di voti validi e rinvia la proclamazione al termine delle operazioni di scrutinio che avranno luogo dopo il turno di ballottaggio
[Art. 8 del D.P.R. 28 aprile 1993, n. 132].
[Art. 72, comma 5, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267].
Ore 8.00 - Per le elezioni comunali nei Comuni con popolazione sino a 15.000 abitanti, il presidente dell’unica sezione del Comune, ovvero il presidente della prima sezione quando il Comune abbia più di una sezione, qualora non l’abbia potuto fare già nella giornata precedente, riunisce i presidenti delle altre sezioni, o chi ne faccia le veci, e insieme ad essi riassume i risultati degli scrutini delle sezioni, pronunzia sopra qualunque incidente e proclama gli eletti.
[Art. 67 del testo unico 16 maggio 1960, n. 570, e successive modificazioni].
[Art. 8 del D.P.R. 28 aprile 1993, n. 132].
[Art. 71 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267].
In caso di parità di risultato tra i due candidati alla carica di sindaco che abbiano ottenuto il maggior numero di voti, il presidente dell’Adunanza dei presidenti delle sezioni rende noti i nomi dei candidati che debbono partecipare al ballottaggio e rimanda la proclamazione al termine delle operazioni di scrutinio che si svolgeranno dopo il turno di ballottaggio.
[Art. 8 del D.P.R. 28 aprile 1993, n. 132].
[Art. 71, comma 6, secondo periodo, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267].
Entro tre giorni dalla data in cui il tribunale ovvero la sezione distaccata del tribunale abbia ricevuto il plico contenente le liste degli elettori della sezione relative alla votazione il tribunale o la sezione distaccata del medesimo invita gli scrutatori ad assistere, ove credano, all’apertura del plico contenente le liste degli elettori e delle elettrici della sezione.
Le liste rimangono depositate per cinque giorni nella cancelleria del tribunale o della sezione distaccata ed ogni elettore ha diritto di prenderne conoscenza.
[Art. 62 del testo unico 16 maggio 1960, n. 570, e successive modificazioni].
[Art. 72 del testo unico 16 maggio 1960, n. 570, e successive modificazioni].
[Art. 8 del D.P.R. 28 aprile 1993, n. 132].
[Art. 72, comma 4, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267].
In caso contrario il presidente sospende la proclamazione, individua i due candidati alla carica di sindaco che abbiano ottenuto il maggior numero di voti validi e rinvia la proclamazione al termine delle operazioni di scrutinio che avranno luogo dopo il turno di ballottaggio
[Art. 8 del D.P.R. 28 aprile 1993, n. 132].
[Art. 72, comma 5, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267].
Ore 8.00 - Per le elezioni comunali nei Comuni con popolazione sino a 15.000 abitanti, il presidente dell’unica sezione del Comune, ovvero il presidente della prima sezione quando il Comune abbia più di una sezione, qualora non l’abbia potuto fare già nella giornata precedente, riunisce i presidenti delle altre sezioni, o chi ne faccia le veci, e insieme ad essi riassume i risultati degli scrutini delle sezioni, pronunzia sopra qualunque incidente e proclama gli eletti.
[Art. 67 del testo unico 16 maggio 1960, n. 570, e successive modificazioni].
[Art. 8 del D.P.R. 28 aprile 1993, n. 132].
[Art. 71 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267].
In caso di parità di risultato tra i due candidati alla carica di sindaco che abbiano ottenuto il maggior numero di voti, il presidente dell’Adunanza dei presidenti delle sezioni rende noti i nomi dei candidati che debbono partecipare al ballottaggio e rimanda la proclamazione al termine delle operazioni di scrutinio che si svolgeranno dopo il turno di ballottaggio.
[Art. 8 del D.P.R. 28 aprile 1993, n. 132].
[Art. 71, comma 6, secondo periodo, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267].
Entro tre giorni dalla data in cui il tribunale ovvero la sezione distaccata del tribunale abbia ricevuto il plico contenente le liste degli elettori della sezione relative alla votazione il tribunale o la sezione distaccata del medesimo invita gli scrutatori ad assistere, ove credano, all’apertura del plico contenente le liste degli elettori e delle elettrici della sezione.
Le liste rimangono depositate per cinque giorni nella cancelleria del tribunale o della sezione distaccata ed ogni elettore ha diritto di prenderne conoscenza.
[Art. 62 del testo unico 16 maggio 1960, n. 570, e successive modificazioni].
lunedì 26 maggio 2014
domenica 25 maggio 2014
Dopo le ore 23.00 (chiusura dei seggi)
Formazione dei plichi con gli atti delle operazioni per ciascuna elezione, e le schede avanzate da inviare, prima dell’inizio delle operazioni di scrutinio, tramite il comune al tribunale o sezione staccata.
Le operazioni di scrutinio inizieranno l'indomani, dando la precedenza allo spoglio relativo alle schede per le elezioni dei membri del Parlamento europeo spettanti all’Italia
Le operazioni di scrutinio inizieranno l'indomani, dando la precedenza allo spoglio relativo alle schede per le elezioni dei membri del Parlamento europeo spettanti all’Italia
Operazioni di voto
Le operazioni di voto si svolgono dalle ore 7.00 alle ore 23.00 nella sola giornata di domenica
È vietata ogni forma di propaganda entro il raggio di duecento metri dall’ingresso delle sezioni elettorali.
[Art. 9, secondo comma, della legge 4 aprile 1956, n. 212, e successive modificazioni].
Continuano ad essere vietati:
- i comizi, le riunioni di propaganda elettorale diretta o indiretta in luoghi pubblici o aperti al pubblico;
- la nuova affissione di stampati, di giornali murali od altri e di manifesti di propaganda elettorale;
- la diffusione di trasmissioni radiotelevisive di propaganda elettorale.
[Art 9, primo comma, della legge 4 aprile 1956, n. 212, e successive modificazioni].
[Art. 9-bis del D.L. 6 dicembre 1984, n. 807, convertito, con modificazioni, nella legge 4 febbraio 1985, n. 10].
Il presidente, constatata l’integrità dei mezzi precauzionali apposti agli accessi della sala e dei sigilli delle urne e dei plichi, dichiara aperta la votazione alla quale gli elettori sono ammessi nell’ordine di presentazione indipendentemente dall’ordine di iscrizione nella lista.
[Art. 8, secondo comma, della legge 8 marzo 1951, n. 122, e successive modificazioni].
[Art. 48, primo comma, del testo unico 16 maggio 1960, n. 570, come modificato dall’art. 1, comma 11 della legge 14 aprile 2002, n. 62].
Le operazioni di voto si concludono alle ore 23.00.
A tale ora il presidente, ammessi a votare gli elettori che ancora si trovano nei locali del seggio:
provvede alla chiusura dell’urna contenente le schede votate e di quella contenente le schede autenticate da consegnare agli elettori;
procede alla formazione di un plico nel quale vanno riposti gli atti relativi alle operazioni già compiute ed a quelle da compiere nel giorno successivo;
cura che alle urne ed al plico vengano apposte le indicazioni della sezione, il bollo dell’Ufficio nonché la propria firma e quella di almeno due scrutatori e di qualsiasi altro elettore che voglia sottoscrivere. Nei Comuni con popolazione superiore ai 10.000 abitanti possono apporre la propria firma anche i rappresentanti delle liste dei candidati;
rinvia l'avvio dello scrutinio dei voti alle ore 7.00 del mattino successivo e provvede alla custodia della sala in maniera che nessuno possa entrarvi. Nei Comuni con popolazione superiore ai 10.000 abitanti è consentito ai rappresentanti di lista di trattenersi all’esterno della sala durante il tempo in cui questa rimane chiusa. [Art. 51 D.P.R. 16 maggio 1960, n. 570].
È vietata ogni forma di propaganda entro il raggio di duecento metri dall’ingresso delle sezioni elettorali.
[Art. 9, secondo comma, della legge 4 aprile 1956, n. 212, e successive modificazioni].
Continuano ad essere vietati:
- i comizi, le riunioni di propaganda elettorale diretta o indiretta in luoghi pubblici o aperti al pubblico;
- la nuova affissione di stampati, di giornali murali od altri e di manifesti di propaganda elettorale;
- la diffusione di trasmissioni radiotelevisive di propaganda elettorale.
[Art 9, primo comma, della legge 4 aprile 1956, n. 212, e successive modificazioni].
[Art. 9-bis del D.L. 6 dicembre 1984, n. 807, convertito, con modificazioni, nella legge 4 febbraio 1985, n. 10].
Il presidente, constatata l’integrità dei mezzi precauzionali apposti agli accessi della sala e dei sigilli delle urne e dei plichi, dichiara aperta la votazione alla quale gli elettori sono ammessi nell’ordine di presentazione indipendentemente dall’ordine di iscrizione nella lista.
[Art. 8, secondo comma, della legge 8 marzo 1951, n. 122, e successive modificazioni].
[Art. 48, primo comma, del testo unico 16 maggio 1960, n. 570, come modificato dall’art. 1, comma 11 della legge 14 aprile 2002, n. 62].
Le operazioni di voto si concludono alle ore 23.00.
A tale ora il presidente, ammessi a votare gli elettori che ancora si trovano nei locali del seggio:
provvede alla chiusura dell’urna contenente le schede votate e di quella contenente le schede autenticate da consegnare agli elettori;
procede alla formazione di un plico nel quale vanno riposti gli atti relativi alle operazioni già compiute ed a quelle da compiere nel giorno successivo;
cura che alle urne ed al plico vengano apposte le indicazioni della sezione, il bollo dell’Ufficio nonché la propria firma e quella di almeno due scrutatori e di qualsiasi altro elettore che voglia sottoscrivere. Nei Comuni con popolazione superiore ai 10.000 abitanti possono apporre la propria firma anche i rappresentanti delle liste dei candidati;
rinvia l'avvio dello scrutinio dei voti alle ore 7.00 del mattino successivo e provvede alla custodia della sala in maniera che nessuno possa entrarvi. Nei Comuni con popolazione superiore ai 10.000 abitanti è consentito ai rappresentanti di lista di trattenersi all’esterno della sala durante il tempo in cui questa rimane chiusa. [Art. 51 D.P.R. 16 maggio 1960, n. 570].
sabato 24 maggio 2014
Giorno antecedente quello della votazione
Inizio del divieto di effettuare, nel giorno precedente ed in quello stabilito per la votazione:
- i comizi, le riunioni di propaganda elettorale diretta o indiretta in luoghi pubblici o aperti al pubblico;
- la nuova affissione di stampati, di giornali murali od altri e di manifesti di propaganda elettorale;
- la diffusione di trasmissioni radiotelevisive di propaganda elettorale.
[Art. 9, primo comma, della legge 4 aprile 1956, n. 212, e successive modificazioni].
[Art. 9-bis del decreto-legge 6 dicembre 1984, n. 807, convertito, con modificazioni, nella legge 4 febbraio 1985, n. 10].;
Scadenza del termine entro il quale i naviganti (marittimi ed aviatori) - che si trovino fuori del Comune di iscrizione elettorale per motivi di imbarco – possono presentare domanda di votare nel Comune in cui si trovano per le elezioni provinciali.
[Art. 1, primo comma, lettera f), del D.L. 3 maggio 1976, n. 161, convertito, con modificazioni, nella legge 14 maggio 1976, n. 240].
[Art. 50, secondo comma, del testo unico delle leggi recanti norme per la elezione della Camera dei Deputati, approvato con D.P.R. 30 marzo 1957, n. 361, e successive modificazioni].
Prima dell’insediamento del seggio, entro le ore 7.30 (art. 1, lettera i) D.L. n. 3/2009):
- consegna ai presidenti di seggio, a cura di sindaci, del materiale occorrente per la votazione;
- consegna degli elenchi degli elettori degenti in luoghi di cura e dei detenuti aventi diritto al voto che siano stati autorizzati a votare, rispettivamente, nel luogo di ricovero o di detenzione;
- consegna degli altri elenchi previsti nelle istruzioni ministeriali.
[Art. 8, secondo comma, della legge 8 marzo 1951, n. 122, e successive modificazioni].
[Art. 27, primo comma, ed art. 42, terzo comma, del testo unico 16 maggio 1960, n. 570, e successive modificazioni].
[Artt. 8 e 9 della legge 23 aprile 1976, n. 136].
Ore 9.00:
Costituzione dell’ufficio elettorale di sezione (seggio) da parte del presidente.
[Art. 8, secondo comma, della legge 8 marzo 1951, n. 122, e successive modificazioni].
[Art. 47 del testo unico 16 maggio 1960, n. 570, e successive modificazioni].
[Art. 1, lettera i) D.L. 3/2009].
Autenticazione delle schede di votazione per le elezioni comunali mediante apposizione della firma dello scrutatore nello spazio situato sulla facciata esterna della scheda.
[Art. 8, secondo comma, della legge 8 marzo 1951, n. 122, e successive modificazioni].
[Art. 47 del testo unico 16 maggio 1960, n. 570, e successive modificazioni].
Subito dopo l’apposizione della firma dello scrutatore sulle schede, apertura del plico contenente il timbro della sezione (1) ed apposizione del timbro medesimo nello spazio della facciata esterna della scheda.
[Art. 8, secondo comma, della legge 8 marzo 1951, n. 122, e successive modificazioni].
[Art. 47, settimo comma, del testo unico 16 maggio 1960, n. 570, e successive modificazioni].
(1) Se in dotazione alla sezione vi sia anche un eventuale secondo timbro, questo non deve essere utilizzato per autenticare le schede, ma deve essere adoperato esclusivamente per timbrare la tessera degli elettori il cui voto viene raccolto in luoghi di cura o di detenzione.
All’atto dell’insediamento del seggio il presidente di seggio, sentita la direzione sanitaria del luogo di cura eventualmente esistente nell’ambito della circoscrizione della sezione, fissa l’ora in cui gli elettori ricoverati nei luoghi di cura potranno esercitare il diritto di voto.
Analogamente il presidente, sentita la direzione del luogo di detenzione eventualmente esistente nell’ambito della circoscrizione della sezione, determina l’ora in cui gli elettori detenuti potranno esercitare il diritto di voto.
[Art. 8, secondo comma, della legge 8 marzo 1951, n. 122, e successive modificazioni].
[Art. 44, primo comma, del testo unico 16 maggio 1960, n. 570, e successive modificazioni].
[Artt. 8 e 9 della legge 23 aprile 1976, n. 136].
Presentazione, direttamente ai singoli presidenti di seggio, degli atti di designazione dei rappresentanti delle liste dei candidati presso la sezione, che non siano stati già presentati in precedenza al segretario comunale.
[Art. 8, secondo comma, della legge 8 marzo 1951, n. 122, e successive modificazioni].
[Art 35, secondo comma, del testo unico 16 maggio 1960, n. 570, e successive modificazioni].
[Art. 1, lettera h) D.L. 3/2009].
Concluse tutte le operazioni sopra indicate il presidente provvede a sigillare l’urna o le urne, le cassette o scatole recanti le schede ed a chiudere il plico contenente tutti gli atti, i verbali ed il timbro della sezione.
Quindi rimanda per il prosieguo delle operazioni dell’ufficio elettorale di sezione alle ore 15.00 del giorno stesso.
Successivamente fa sfollare la sala della votazione da tutti gli estranei al seggio e provvede alla chiusura ed alla custodia della stessa.
- i comizi, le riunioni di propaganda elettorale diretta o indiretta in luoghi pubblici o aperti al pubblico;
- la nuova affissione di stampati, di giornali murali od altri e di manifesti di propaganda elettorale;
- la diffusione di trasmissioni radiotelevisive di propaganda elettorale.
[Art. 9, primo comma, della legge 4 aprile 1956, n. 212, e successive modificazioni].
[Art. 9-bis del decreto-legge 6 dicembre 1984, n. 807, convertito, con modificazioni, nella legge 4 febbraio 1985, n. 10].;
Scadenza del termine entro il quale i naviganti (marittimi ed aviatori) - che si trovino fuori del Comune di iscrizione elettorale per motivi di imbarco – possono presentare domanda di votare nel Comune in cui si trovano per le elezioni provinciali.
[Art. 1, primo comma, lettera f), del D.L. 3 maggio 1976, n. 161, convertito, con modificazioni, nella legge 14 maggio 1976, n. 240].
[Art. 50, secondo comma, del testo unico delle leggi recanti norme per la elezione della Camera dei Deputati, approvato con D.P.R. 30 marzo 1957, n. 361, e successive modificazioni].
Prima dell’insediamento del seggio, entro le ore 7.30 (art. 1, lettera i) D.L. n. 3/2009):
- consegna ai presidenti di seggio, a cura di sindaci, del materiale occorrente per la votazione;
- consegna degli elenchi degli elettori degenti in luoghi di cura e dei detenuti aventi diritto al voto che siano stati autorizzati a votare, rispettivamente, nel luogo di ricovero o di detenzione;
- consegna degli altri elenchi previsti nelle istruzioni ministeriali.
[Art. 8, secondo comma, della legge 8 marzo 1951, n. 122, e successive modificazioni].
[Art. 27, primo comma, ed art. 42, terzo comma, del testo unico 16 maggio 1960, n. 570, e successive modificazioni].
[Artt. 8 e 9 della legge 23 aprile 1976, n. 136].
Ore 9.00:
Costituzione dell’ufficio elettorale di sezione (seggio) da parte del presidente.
[Art. 8, secondo comma, della legge 8 marzo 1951, n. 122, e successive modificazioni].
[Art. 47 del testo unico 16 maggio 1960, n. 570, e successive modificazioni].
[Art. 1, lettera i) D.L. 3/2009].
Autenticazione delle schede di votazione per le elezioni comunali mediante apposizione della firma dello scrutatore nello spazio situato sulla facciata esterna della scheda.
[Art. 8, secondo comma, della legge 8 marzo 1951, n. 122, e successive modificazioni].
[Art. 47 del testo unico 16 maggio 1960, n. 570, e successive modificazioni].
Subito dopo l’apposizione della firma dello scrutatore sulle schede, apertura del plico contenente il timbro della sezione (1) ed apposizione del timbro medesimo nello spazio della facciata esterna della scheda.
[Art. 8, secondo comma, della legge 8 marzo 1951, n. 122, e successive modificazioni].
[Art. 47, settimo comma, del testo unico 16 maggio 1960, n. 570, e successive modificazioni].
(1) Se in dotazione alla sezione vi sia anche un eventuale secondo timbro, questo non deve essere utilizzato per autenticare le schede, ma deve essere adoperato esclusivamente per timbrare la tessera degli elettori il cui voto viene raccolto in luoghi di cura o di detenzione.
All’atto dell’insediamento del seggio il presidente di seggio, sentita la direzione sanitaria del luogo di cura eventualmente esistente nell’ambito della circoscrizione della sezione, fissa l’ora in cui gli elettori ricoverati nei luoghi di cura potranno esercitare il diritto di voto.
Analogamente il presidente, sentita la direzione del luogo di detenzione eventualmente esistente nell’ambito della circoscrizione della sezione, determina l’ora in cui gli elettori detenuti potranno esercitare il diritto di voto.
[Art. 8, secondo comma, della legge 8 marzo 1951, n. 122, e successive modificazioni].
[Art. 44, primo comma, del testo unico 16 maggio 1960, n. 570, e successive modificazioni].
[Artt. 8 e 9 della legge 23 aprile 1976, n. 136].
Presentazione, direttamente ai singoli presidenti di seggio, degli atti di designazione dei rappresentanti delle liste dei candidati presso la sezione, che non siano stati già presentati in precedenza al segretario comunale.
[Art. 8, secondo comma, della legge 8 marzo 1951, n. 122, e successive modificazioni].
[Art 35, secondo comma, del testo unico 16 maggio 1960, n. 570, e successive modificazioni].
[Art. 1, lettera h) D.L. 3/2009].
Concluse tutte le operazioni sopra indicate il presidente provvede a sigillare l’urna o le urne, le cassette o scatole recanti le schede ed a chiudere il plico contenente tutti gli atti, i verbali ed il timbro della sezione.
Quindi rimanda per il prosieguo delle operazioni dell’ufficio elettorale di sezione alle ore 15.00 del giorno stesso.
Successivamente fa sfollare la sala della votazione da tutti gli estranei al seggio e provvede alla chiusura ed alla custodia della stessa.
venerdì 23 maggio 2014
Entro il 2° giorno antecedente quello della votazione
Attuazione delle variazioni alle liste degli elettori di ogni sezione, da parte della Commissione elettorale circondariale, in conseguenza di errori materiali di scritturazione o di omissioni di nomi di elettori regolarmente iscritti nelle liste elettorali generali.
[Art 40, ultimo comma, del testo unico sull’elettorato attivo e le liste elettorali, approvato con D.P.R. 20 marzo 1967, n., 223, e successive modificazioni].
Pubblicazione del manifesto del sindaco con il quale viene data notizia agli elettori di eventuali variazioni apportate alle sedi degli uffici elettorali di sezione.
[Art. 38, ultimo comma, del testo unico sull’elettorato attivo e le liste elettorali, approvato con D.P.R. 20 marzo 1967, n., 223, e successive modificazioni].
Scadenza del termine entro il quale il Comune - nelle cui liste elettorali sono iscritti gli elettori che chiedono di votare nel luogo di cura in cui siano ricoverati ovvero nel luogo di detenzione dove siano ospitati deve:
includere i nominativi degli elettori richiedenti negli elenchi da consegnare ai presidenti di seggio;
rilasciare ai richiedenti un’attestazione nella quale si dichiara che il loro nome è stato incluso negli elenchi di cui alla lettera a).
[Art. 8, secondo comma, della legge 8 marzo 1951, n. 122, e successive modificazioni].
[Art. 42, terzo comma, 35, secondo comma, art. 45, del testo unico 16 maggio 1960, n. 570, e successive modificazioni].
[Art. 8, terzo comma, della legge 23 aprile 1976, n. 136].
[Art. 13 del D.P.R. 8 settembre 2000, n. 299].
[Art 40, ultimo comma, del testo unico sull’elettorato attivo e le liste elettorali, approvato con D.P.R. 20 marzo 1967, n., 223, e successive modificazioni].
Pubblicazione del manifesto del sindaco con il quale viene data notizia agli elettori di eventuali variazioni apportate alle sedi degli uffici elettorali di sezione.
[Art. 38, ultimo comma, del testo unico sull’elettorato attivo e le liste elettorali, approvato con D.P.R. 20 marzo 1967, n., 223, e successive modificazioni].
Scadenza del termine entro il quale il Comune - nelle cui liste elettorali sono iscritti gli elettori che chiedono di votare nel luogo di cura in cui siano ricoverati ovvero nel luogo di detenzione dove siano ospitati deve:
includere i nominativi degli elettori richiedenti negli elenchi da consegnare ai presidenti di seggio;
rilasciare ai richiedenti un’attestazione nella quale si dichiara che il loro nome è stato incluso negli elenchi di cui alla lettera a).
[Art. 8, secondo comma, della legge 8 marzo 1951, n. 122, e successive modificazioni].
[Art. 42, terzo comma, 35, secondo comma, art. 45, del testo unico 16 maggio 1960, n. 570, e successive modificazioni].
[Art. 8, terzo comma, della legge 23 aprile 1976, n. 136].
[Art. 13 del D.P.R. 8 settembre 2000, n. 299].
giovedì 22 maggio 2014
Entro il 3° giorno antecedente quello della votazione
II sindaco o il commissario notificano agli interessati l’avvenuta nomina a scrutatore di seggio elettorale in sostituzione di eventuali rinunciatari per grave impedimento.
[Art. 6, comma 4, della legge 8 marzo 1989, n. 95, e successive modificazioni].
Scadenza del termine entro il quale gli elettori ricoverati nei luoghi di cura debbono far pervenire, al sindaco del Comune nelle cui liste elettorali sono iscritti, la richiesta di esercitare il diritto di voto nel luogo di degenza.
[Art. 8, secondo comma, della legge 8 marzo 1951, n. 122, e successive modificazioni].
[Art. 42 del testo unico 16 maggio 1960, n. 570, e successive modificazioni].
[Art. 9 della legge 23 aprile 1976, n. 136].
[Art. 1, primo comma, lettera e), del D.L. 3 maggio 1976, n. 161, convertito, con modificazioni, nella legge 14 maggio 1976, n. 240].
Scadenza del termine entro il quale gli elettori presenti in luoghi di detenzione debbono far pervenire, al sindaco del Comune nelle cui liste elettorali sono iscritti, la richiesta di esercitare il diritto di voto nel medesimo luogo di detenzione.
[Artt. 8 e 9 della legge 23 aprile 1976, n. 136].
Trasmissione al sindaco — da parte della Commissione elettorale circondariale per le elezioni comunali per la consegna ad ogni presidente di seggio - dell’elenco dei delegati che sono stati autorizzati a designare per le elezioni comunali i rappresentanti delle liste dei candidati presso il seggio (anche per l’eventuale turno di ballottaggio).
[Art. 35, primo comma, del testo unico 16 maggio 1960, n. 570, e successive modificazioni].
Scadenza del termine per la presentazione alla segreteria comunale degli atti di designazione dei rappresentanti presso gli uffici elettorali di sezione.
Tale designazione può essere presentata direttamente ai singoli presidenti di seggio il sabato, purchè prima dell’inizio delle operazioni di voto.
[Art. 1, lettera h) D.L. 3/1999].
Invio ai sindaci da parte delle Prefetture dei pacchi con le schede di votazione e dei plichi sigillati contenenti i bolli delle sezioni.
[Art. 35 TU 361/1957].
[Art. 6, comma 4, della legge 8 marzo 1989, n. 95, e successive modificazioni].
Scadenza del termine entro il quale gli elettori ricoverati nei luoghi di cura debbono far pervenire, al sindaco del Comune nelle cui liste elettorali sono iscritti, la richiesta di esercitare il diritto di voto nel luogo di degenza.
[Art. 8, secondo comma, della legge 8 marzo 1951, n. 122, e successive modificazioni].
[Art. 42 del testo unico 16 maggio 1960, n. 570, e successive modificazioni].
[Art. 9 della legge 23 aprile 1976, n. 136].
[Art. 1, primo comma, lettera e), del D.L. 3 maggio 1976, n. 161, convertito, con modificazioni, nella legge 14 maggio 1976, n. 240].
Scadenza del termine entro il quale gli elettori presenti in luoghi di detenzione debbono far pervenire, al sindaco del Comune nelle cui liste elettorali sono iscritti, la richiesta di esercitare il diritto di voto nel medesimo luogo di detenzione.
[Artt. 8 e 9 della legge 23 aprile 1976, n. 136].
Trasmissione al sindaco — da parte della Commissione elettorale circondariale per le elezioni comunali per la consegna ad ogni presidente di seggio - dell’elenco dei delegati che sono stati autorizzati a designare per le elezioni comunali i rappresentanti delle liste dei candidati presso il seggio (anche per l’eventuale turno di ballottaggio).
[Art. 35, primo comma, del testo unico 16 maggio 1960, n. 570, e successive modificazioni].
Scadenza del termine per la presentazione alla segreteria comunale degli atti di designazione dei rappresentanti presso gli uffici elettorali di sezione.
Tale designazione può essere presentata direttamente ai singoli presidenti di seggio il sabato, purchè prima dell’inizio delle operazioni di voto.
[Art. 1, lettera h) D.L. 3/1999].
Invio ai sindaci da parte delle Prefetture dei pacchi con le schede di votazione e dei plichi sigillati contenenti i bolli delle sezioni.
[Art. 35 TU 361/1957].
mercoledì 21 maggio 2014
martedì 20 maggio 2014
Dal 5° giorno antecedente quello della votazione e per tutta la durata delle operazioni di votazione
Gli uffici comunali devono rimanere aperti dal lunedì al venerdì, dalle ore 9 alle 19, per rilasciare le tessere elettorali non recapitate a domicilio degli elettori o i duplicati delle tessere in caso di deterioramento, smarrimento o furto dell’originale. Il giorno di sabato gli uffici comunali rimangono aperti dalle 8 alle 22, e la domenica per tutta la durata delle operazioni di voto.
[Art. 9 del D.P.R. 8 settembre 2000, n. 299].
[Art. 1, lettera g), D.L. 3/2009].
[Art. 9 del D.P.R. 8 settembre 2000, n. 299].
[Art. 1, lettera g), D.L. 3/2009].
Entro il 5° giorno antecedente quello della votazione
Decisione della Commissione elettorale circondariale su eventuali proposte, pervenute dall’ufficiale elettorale, di variazione della sede di qualche ufficio elettorale di sezione.
[Art. 38, terzo comma, art. 4-bis, ed art. 33, primo comma, del testo unico sull’elettorato attivo e le liste elettorali, approvato con D.P.R. 20 marzo 1967, n., 223, e successive modificazioni]
[Art. 26, comma 13, della legge 24 novembre 2000. n. 340].
Qualora la variazione sia stata approvata, il sindaco la porta a conoscenza del pubblico con apposito manifesto che dev’essere affisso due giorni prima di quello della votazione.
[Art. 38, terzo comma, art. 4-bis, ed art. 33, primo comma, del testo unico sull’elettorato attivo e le liste elettorali, approvato con D.P.R. 20 marzo 1967, n., 223, e successive modificazioni]
[Art. 26, comma 13, della legge 24 novembre 2000. n. 340].
Qualora la variazione sia stata approvata, il sindaco la porta a conoscenza del pubblico con apposito manifesto che dev’essere affisso due giorni prima di quello della votazione.
lunedì 19 maggio 2014
Andrea Scotto (Alternativa Novese): “Rivitalizziamo Novi”
Da 'Inchiostro Fresco'
Al centro Novi Ligure: un piano per rilanciarla, dando spazio a chi la tiene viva. Le elezioni 2014 si avvicinano e Andrea Scotto, candidato della coalizione “Alternativa Novese” , mette in chiaro i punti fondamentali del suo programma,pronto alla valutazione delle urne. Ruolo di primo piano per il centro storico. Come ricorda Scotto, a fine 2013 “Alternativa Novese” organizzò una raccolta di firme per la riforma della ZTL e fissò precisi obiettivi di programma che prevedono, oltre alla riduzione delle spese comunali (10% in 5 anni) ed al miglioramento della gestione del patrimonio comunale, anche la revisione di Piano Regolatore, Piano del Traffico e ZTL in base a criteri di merito. Merito da riconoscere, allo steso modo, ad abitanti, professionisti, commercianti e piccole imprese: “A chi, con il suo radicamento in città, tiene viva tutta Novi Ligure, non solo il centro, semplificheremo vita e lavoro”.
Per quanto riguarda l’immigrazione, Scotto fa notare che “non si può fare vera accoglienza se alla base di tutto non si garantiscono lavoro e sicurezza a chi, italiano o straniero, a Novi c’è già, da anni. Qui, da un lato viviamo tra crisi economica e crescente disoccupazione, soprattutto tra i più giovani, e dall’altro abbiamo la percezione di sempre minor sicurezza, specie di notte, nonostante l’impegno incondizionato di uomini e donne delle forze dell’ordine”.
La questione della rinascita economica e civile di Novi Ligure si lega inevitabilmente alla necessità di rinnovamento ed al rapporto con lo sfidante targato Pd, Rocco Muliere. “Proviene dalla stessa compagine che ha retto Novi Ligure ininterrottamente in questi ultimi decenni (portandola al punto in cui oggi la vediamo)e, come dice un proverbio, un frutto non cade mai lontano dal proprio albero. Per una svolta vera servono uomini e donne nuovi e di talento come, ad esempio, Caterina Cavo: giovane architetto urbanista, ha maturato in giro per l’Europa (anche a Parigi, nello studio di Renzo Piano) l’esperienza necessaria per essere figura – chiave nel rilancio che Novi Ligure attende da tanto, troppo tempo”.
Al centro Novi Ligure: un piano per rilanciarla, dando spazio a chi la tiene viva. Le elezioni 2014 si avvicinano e Andrea Scotto, candidato della coalizione “Alternativa Novese” , mette in chiaro i punti fondamentali del suo programma,pronto alla valutazione delle urne. Ruolo di primo piano per il centro storico. Come ricorda Scotto, a fine 2013 “Alternativa Novese” organizzò una raccolta di firme per la riforma della ZTL e fissò precisi obiettivi di programma che prevedono, oltre alla riduzione delle spese comunali (10% in 5 anni) ed al miglioramento della gestione del patrimonio comunale, anche la revisione di Piano Regolatore, Piano del Traffico e ZTL in base a criteri di merito. Merito da riconoscere, allo steso modo, ad abitanti, professionisti, commercianti e piccole imprese: “A chi, con il suo radicamento in città, tiene viva tutta Novi Ligure, non solo il centro, semplificheremo vita e lavoro”.
Per quanto riguarda l’immigrazione, Scotto fa notare che “non si può fare vera accoglienza se alla base di tutto non si garantiscono lavoro e sicurezza a chi, italiano o straniero, a Novi c’è già, da anni. Qui, da un lato viviamo tra crisi economica e crescente disoccupazione, soprattutto tra i più giovani, e dall’altro abbiamo la percezione di sempre minor sicurezza, specie di notte, nonostante l’impegno incondizionato di uomini e donne delle forze dell’ordine”.
La questione della rinascita economica e civile di Novi Ligure si lega inevitabilmente alla necessità di rinnovamento ed al rapporto con lo sfidante targato Pd, Rocco Muliere. “Proviene dalla stessa compagine che ha retto Novi Ligure ininterrottamente in questi ultimi decenni (portandola al punto in cui oggi la vediamo)e, come dice un proverbio, un frutto non cade mai lontano dal proprio albero. Per una svolta vera servono uomini e donne nuovi e di talento come, ad esempio, Caterina Cavo: giovane architetto urbanista, ha maturato in giro per l’Europa (anche a Parigi, nello studio di Renzo Piano) l’esperienza necessaria per essere figura – chiave nel rilancio che Novi Ligure attende da tanto, troppo tempo”.
domenica 18 maggio 2014
sabato 17 maggio 2014
"PANORAMA DI NOVI" del 16-5-2014
“L’Amministrazione uscente è stata fortemente criticata per la
scarsa manutenzione ordinaria e straordinaria del patrimonio comunale (
strade, marciapiedi, aiuole, edifici pubblici. ecc...). Quali le
iniziative che intendete adottare in merito? ”
Noi riporteremo efficienza e decoro su strade, marciapiedi, spazi verdi ed edifici pubblici, a cominciare dalle scuole, non con spese eccezionali, ma intervenendo quotidianamente e capillarmente, seguendo quattro linee d’azione.
Primo, coinvolgere i cittadini non solo nella segnalazione dei danni, ma anche nella verifica dell’efficacia della riparazione, atto senza il quale l’intervento non potrà essere dichiarato concluso, né potrà essere pagato alla ditta che l’ha eseguito. Se ne occuperà Roberto Casonato, nostro delegato all’innovazione.
Secondo, semplificare il modo di lavorare nel settore dei lavori pubblici, per dimezzare, nell’arco di cinque anni, il tempo che passa, mediamente, tra la segnalazione del problema e la riparazione. Se ne occuperà Marco Masselli, esperto di certificazione e gestione qualità, sia nei processi che nei servizi, nostro delegato per il miglioramento continuo dei servizi forniti dal Comune.
Terzo, prevedere un piano di manutenzione programmata dando la priorità al mantenimento in efficienza di ciò che riguarda direttamente la sicurezza e l’incolumità dei cittadini sulle strade e negli edifici pubblici. Se ne occuperà Ettore Di Mattia, geometra, esperto in costruzione e manutenzione di strade, primo nostro delegato ai lavori pubblici.
Quarto, rivedere tariffe ed appalti secondo criteri di trasparenza e compatibilità con i prezzi di mercato, ed applicando rigorosamente l’articolo 43 bis dello Statuto Comunale: “Gli incarichi di qualsiasi natura concernenti forniture di beni e servizi e gli appalti effettuati direttamente, senza procedure comparative o ad evidenza pubblica, non possono essere conferiti a parenti ed affini entro il terzo grado degli amministratori comunali e dei segretari e coordinatori cittadini di partiti o movimenti politici rappresentati in Parlamento o in Consiglio Comunale”. Se ne occuperà Stefano Piccinini, geometra, laureato in economia aziendale, secondo nostro delegato ai lavori pubblici.
Per focalizzare la manutenzione a ciò che serve realmente ai cittadini, per non far lavorare inutilmente i dipendenti comunali, noi venderemo gli immobili posseduti dal Comune ma non utilizzati (l’ex-centro anziani di Via Concordia e l’edificio di via Cavallotti, ad esempio), perché essi non danno alcun gettito fiscale alle casse comunali ed, alla lunga, richiederebbero costosi interventi di manutenzione straordinaria per essere nuovamente utilizzabili. Se ne occuperà Vincenzo Rapa, nostro delegato alle liberalizzazioni.
Entro 8° giorno antecedente quello della votazione
Invio, al sindaco del Comune, delle liste degli elettori di ogni sezione da parte della Commissione elettorale circondariale.
[Art. 8, secondo comma, della legge 8 marzo 1951, n. 122, e successive modificazioni]
[Art. 18, secondo comma, del testo unico 16 maggio 1960, n. 570, e successive modificazioni].
[Art. 8, secondo comma, della legge 8 marzo 1951, n. 122, e successive modificazioni]
[Art. 18, secondo comma, del testo unico 16 maggio 1960, n. 570, e successive modificazioni].
venerdì 16 maggio 2014
giovedì 15 maggio 2014
Entro il 10° giorno antecedente quello della votazione
Invio, alla Commissione elettorale circondariale da parte dell’ufficiale elettorale, di eventuali proposte di variazioni della sede di qualche ufficio elettorale di sezione in conseguenza di sopravvenute gravi circostanze.
[Art. 38, terzo comma, art. 4-bis, ed art. 33, primo comma, del testo unico sull’elettorato attivo e le liste elettorali, approvato con D.P.R. 20 marzo 1967, n. 223, e successive modificazioni].
[Art. 26, comma 13, della legge 24 novembre 2000, n. 340].
[Art. 38, terzo comma, art. 4-bis, ed art. 33, primo comma, del testo unico sull’elettorato attivo e le liste elettorali, approvato con D.P.R. 20 marzo 1967, n. 223, e successive modificazioni].
[Art. 26, comma 13, della legge 24 novembre 2000, n. 340].
martedì 13 maggio 2014
La fedina penale del nostro candidato Andrea SCOTTO
Mettiamo a disposizione dei cittadini le copie dei certificati dei carichi pendenti e del casellario giudiziario del nostro candidato sindaco Andrea SCOTTO.
Il concetto di liste pulite è alla base dello statuto che Alternativa Novese si è voluta dare fin dal primo giorno.
Il concetto di liste pulite è alla base dello statuto che Alternativa Novese si è voluta dare fin dal primo giorno.
domenica 11 maggio 2014
Ero il Re del "Tocco" al Parco Castello
Nella seconda metà degli anni 60 e per tutto il successivo
decennio, Novi era conosciuta fra le altre cose, come la città che aveva in se
uno dei parchi botanici più rari del Piemonte. Questa nomea era dovuta al parco
Castello, ma soprattutto alla manutenzione fatta da un uomo, che mio malgrado
non ricordo il nome, ma che era conosciuto come il mago delle piante.
Costui, insieme al custode della torre avevano creato il più
variegato e composito parco arboreo in cui non vi era pianta uguale in tutta la
collina del parco. Molti venivano a visitarlo e a fotografarlo, molti e fra
questi i novesi in prima fila, salivano al parco per godere della frescura che
vi regnava d’estate, dei profumi delle essenze che in tarda primavera fiorivano
per il piacere dei visitatori e degli assidui frequentatori del tempo.
Noi ci si andava per i giochi che vi erano sulla spianata e
per la grande e ripetuta sfida che si consumava sulle altalene, negli assolati
e caldi meriggi di primavera e parte dell’estate. Infatti io ero il campione
del “Tocco”. 12 erano i tocchi che si
dovevano raggiungere e tutti da una sola parte. Si faceva vorticare da un lato
e dall’altro l’altalena fino a toccare, con la gabbia dell’altalena, la barra
di sostegno della struttura… e via così fino ai fatidici 12 tocchi.
Dalla balera poco distante, l’aria si riempiva di suoni e al
ritmo di Baglioni e Battisti, dei Pooh o dei Ricchi e Poveri che dal Juke Box
rallegrava i visitatori e invitava al gelato pomeridiano.
La gente frequentava il parco, ne godeva della pace
mattutina e della frescura in cui immergersi e goderne; fra gli alberi ci si
sedeva per leggere e meditare, nelle fredde panchine di pietra, ci si sedeva,
nei pomeriggi assolati, per rinfrancare mente e spirito.
Tutto questo negli anni a venire, Fatto salvo un breve
periodo di promozione con manifestazioni rispettose del Parco, il percorso
atletico, ultimo cimelio di una promozione attenta e rispettosa, è stato poi, gradualmente espropriato, ridotto a
sterpaglia e abbandonato a se stesso ed ai vandali che vi hanno spadroneggiato.
Nonostante gli alberi che stoicamente hanno resistito. Hanno
fatto la loro resistenza, quando sono stati invasi e offesi da lancinanti suoni
e luci di una “Movida” inutile e dannosa.
Sono stati stoicamente fermi e resistenti, quando trafitti
da mille chiodi e corde e caricati da piattaforme che volendo scimmiottare
ambienti e atmosfere estranee ai nostri climi, solo per dare corso a deliranti
e visionarie aspettative di una realtà che oggi ha il sapore di beffa di
fronte al mesto fallimento dell’iniziativa
che più di ogni altra, ha cosi dolorosamente offeso il nostro Parco.
Ora sono lì in attesa che qualcuno si occupi di loro, che li
liberi da inutili e umilianti orpelli e li restituisca al loro naturale corso.
Quanto sopra per tentare un risveglio di una coscienza dei
Novesi che spero si rivoltino contro decisioni dal sapore squisitamente
commerciale e di scambio avvenuto, fra chi osteggiava una realtà produttiva ed
il costo per non permettere che si inserisse nel tessuto produttivo novese.
Per dire ai Novesi che non è più sostenibile il mercimonio
che è stato messo in atto sul nostro Parco e che deve immediatamente essere
restituito alla sua naturale condizione di polmone verde della nostra città.
Alternativa Novese ha in cantiere iniziative che lungi dal
voler perseguire la strada del mercimonio, vogliono essere rispettose del verde
e nel contempo hanno la presunzione di dare nuova e significativa vita al
nostro Parco. Iniziative che intendiamo realizzare nei giardini della
passeggiata, davanti l’asilo Garibaldi e nel Parco Aurora.
Vogliamo insomma, che i Novesi possano riscoprire, il
piacere di frequentare il loro Parco, goderne e farne godere a tutti nel
rispetto delle piante e dei fiori che in esso vi dimorano. Con queste iniziative, poter offrire
occasioni di lavoro per gente che ha passione e rispetto del patrimonio Arboreo
e la cui presenza sia anche indice di sicurezza passiva ed attiva a difesa del
patrimonio di tutti ma soprattutto dei NOVESI.
Mario Summa
sabato 10 maggio 2014
Entro il 15° giorno antecedente quello della votazione
Termine entro il quale dev’essere affisso, nell’albo pretorio del Comune ed in altri luoghi pubblici, a cura del sindaco, il manifesto recante i nomi dei candidati alla carica di sindaco e le collegate liste dei candidati alla carica di consigliere comunale, con i relativi contrassegni e numeri d’ordine, secondo l’ordine del sorteggio compiuto dalla Commissione elettorale circondariale.
[Art. 31, primo comma, ed art. 34, primo comma, del testo unico 16 maggio 1960, n. 570, e successive modificazioni].
[Art. 4, comma 2, del D.P.R. 28 aprile 1993, n. 132].
Termine per l’affissione all’albo pretorio ed in altri luoghi pubblici, a cura del Sindaco, del manifesto recante le liste dei candidati alle elezioni europee.
[Art. 24 del T.U. 361/1957 e art. 8, legge 459/2001].
Scadenza del termine entro il quale apportare le variazioni alle liste elettorali per morte degli elettori.
[Art. 32, quarto comma, del testo unico sull’elettorato attivo e le liste elettorali, approvato con D.P.R. 20 marzo 1967, n. 223, e successive modificazioni].
II sindaco od il commissario per la provvisoria amministrazione del Comune notificano l’avvenuta nomina a scrutatore, per mezzo di un ufficiale giudiziario o di un messo comunale.
[Art. 6, comma 3, della legge 8 marzo 1989, n. 95, e successive modificazioni].
Entro 48 ore dalla notificazione dell’avvenuta nomina, i sorteggiati devono comunicare l’esistenza di un eventuale, grave impedimento al sindaco o al commissario, i quali provvedono a sostituire le persone impedite.
Termine per far pervenire la richiesta di esercizio del voto presso l’abitazione in cui dimorano, da parte di persona affette da gravi infermità tali da impedirne l’allontanamento dall’abitazione e che le rendano dipendenti, in via continuativa e vitale da apparecchiature elettromedicali.
[Art. 1 D.L. 3.1.2006 n. 1, convertito nella legge 22/2006].
[Art. 31, primo comma, ed art. 34, primo comma, del testo unico 16 maggio 1960, n. 570, e successive modificazioni].
[Art. 4, comma 2, del D.P.R. 28 aprile 1993, n. 132].
Termine per l’affissione all’albo pretorio ed in altri luoghi pubblici, a cura del Sindaco, del manifesto recante le liste dei candidati alle elezioni europee.
[Art. 24 del T.U. 361/1957 e art. 8, legge 459/2001].
Scadenza del termine entro il quale apportare le variazioni alle liste elettorali per morte degli elettori.
[Art. 32, quarto comma, del testo unico sull’elettorato attivo e le liste elettorali, approvato con D.P.R. 20 marzo 1967, n. 223, e successive modificazioni].
II sindaco od il commissario per la provvisoria amministrazione del Comune notificano l’avvenuta nomina a scrutatore, per mezzo di un ufficiale giudiziario o di un messo comunale.
[Art. 6, comma 3, della legge 8 marzo 1989, n. 95, e successive modificazioni].
Entro 48 ore dalla notificazione dell’avvenuta nomina, i sorteggiati devono comunicare l’esistenza di un eventuale, grave impedimento al sindaco o al commissario, i quali provvedono a sostituire le persone impedite.
Termine per far pervenire la richiesta di esercizio del voto presso l’abitazione in cui dimorano, da parte di persona affette da gravi infermità tali da impedirne l’allontanamento dall’abitazione e che le rendano dipendenti, in via continuativa e vitale da apparecchiature elettromedicali.
[Art. 1 D.L. 3.1.2006 n. 1, convertito nella legge 22/2006].
Nei 15 giorni precedenti la data della votazione
È vietato rendere pubblici o, comunque, diffondere i risultati di sondaggi demoscopici sull’esito delle elezioni e sugli orientamenti politici e di voto degli elettori, anche se i sondaggi siano stati effettuati m un periodo precedente a quello in cui vige il divieto.
[Art. 8, comma 1, della legge 22 febbraio 2000, n. 28].
[Art. 8, comma 1, della legge 22 febbraio 2000, n. 28].
venerdì 9 maggio 2014
Crosetto a Novi Ligure
Domani, Sabato 10 Maggio, Guido CROSETTO, candidato di Fratelli d'Italia alle elezioni europee ed alla carica di Presidente della Regione Piemonte, sarà a Novi Ligure per un incontro pubblico.
Vi aspettiamo alle ore 15.30 nella sala conferenze della Biblioteca Civica di Novi Ligure.
Segnaliamo anche questo articolo de 'Lo Spiffero', che riportiano di seguito.
Crosetto: “In Regione troppi carrozzoni”
Solo assegnando alla Regione Piemonte maggiore autonomia è possibile ridisegnare ruolo e funzioni di un Ente «schiacciato sotto il peso dei debiti, con margini di manovre di bilancio minime», che «non ha alcuna altra possibilità se non amministrare l’esistente» e «in anni, decenni, cercare risorse per fare interventi che invece servirebbero ieri». Guido Crosetto è l’outsider di lusso di questa stanca e scontata competizione elettorale: avrebbe voluto capeggiare l’intera coalizione di centrodestra nell’improba sfida al campione del centrosinistra (e dell’establishment), poi le cose sono andate come sono andate, la coalizione è andata in frantumi e oggi si ritrova a guidare il piccolo plotone di Fratelli d’Italia. Una condizione che consente all’ex sottosegretario alla Difesa incursioni meno diplomatiche sullo scacchiere della politica regionale che conosce a menadito avendo ricoperto per anni la carica di coordinatore piemontese della primigenia Forza Italia, spalla “dialettica” del governatore dell’epoca, Enzo Ghigo.
La Regione, come istituzione e livello amministrativo, va ripensata alla radice, ma ogni tentativo appare velleitario se non si modifica la cornice normativa nella quale è costretta a operare, per questo, significativamente, ha voluto come primo atto della sua campagna elettorale proporre il Piemonte come nuova regione a statuto speciale. «Nella conferenza stampa di presentazione della mia candidatura – spiega, rispondendo alle domande rivolte dall’economista Carlo Manacorda sullo Spiffero - ho illustrato un unico disegno di legge: quello sul Piemonte Regione a statuto speciale. Perché? Perché altrimenti qualunque proposta politica, qualunque punto programmatico, qualunque tentativo di cambiare qualcosa in questa Regione sarebbe inutile o velleitario. La Regione, così com’é, schiacciata sotto il peso dei debiti, con margini di manovre di bilancio minime, non ha alcuna altra possibilità se non amministrare l’esistente e in anni, decenni, cercare risorse per fare interventi che invece servirebbero ieri». Il problema, come sempre sono i soldi: «Non si può incidere sulla realtà se non si hanno a disposizione risorse e non si é in grado di fare scelte politiche. Il nuovo centralismo imposto dall’Europa ha fermato un percorso che doveva servire a responsabilizzare le Regioni affidando loro la gestione di una parte delle tasse prodotte dai loro abitanti e consentendo di intervenire su problemi specifici dei rispettivi territori. Io sono convinto che, approfittando delle riforme costituzionali in atto, sia fondamentale cercare di cambiare la struttura delle istituzioni sopprimendo definitivamente le Provincie e dando compiti precisi alle Regioni assicurando loro risorse su una percentuale fissa del gettito fiscale e tributario. In questo modo una Regione bene amministrata potrebbe diminuire la pressione fiscale, potrebbe programmare seriamente la riduzione del debito, potrebbe effettuare investimenti in opere pubbliche». Anche perché «responsabilizzare le Regioni toglierebbe la litania continua per cui la colpa é dello Stato o dell’Europa». Non vi sono altre strade per Crosetto: «Se non si condivide questa impostazione allora é inutile parlare di programmi o fare promesse utili solo per la campagna elettorale perché senza cambiare i presupposti il margine di manovra e la possibilità di incidere sulla crisi in atto dell'istituzione regionale é vicina allo zero». Severo il giudizio sull’approccio finora seguito dal Governo: «Sulla riforma Delrio é inutile esprimersi: é assurda e solo di facciata. Ha peggiorato la situazione di caos limitandosi a eliminare i consigli provinciali eletti direttamente in ogni Provincia e accorpando alcune Provincie ai grandi Comuni. Voglio vedere il sindaco di Torino occuparsi dello sgombero neve di centinaia di piccoli comuni montani».
Sollecitato dal prof Manacorda sul tema delle liberalizzazioni dei servizi pubblici locali, Crosetto concorda sulla necessità di rivedere radicalmente il peso e la presenza del pubblico. «Io condivido totalmente la necessità di intervenire sui servizi pubblici, evitando inutili duplicazioni che servono solo per mantenere piccoli recinti di potere, cercando di raggiungere la sintesi tra costo e servizio all’utente. Sul ciclo dei rifiuti, sulla gestione acqua e reflui, sul trasporto pubblico locale ed in ogni ambito che non rientri tra le competenze pubbliche, che obbligatoriamente debbano essere svolte da enti locali, occorre avere il coraggio di cambiare. Io credo alla necessità che il pubblico controlli la qualità ed il costo dei servizi ma non che costruisca carrozzoni per fare lavori che il privato può svolgere con maggiore efficienza e minor costo». Ma vi sono condizioni imprescindibili: «Il presupposto per poter fornire servizi utilizzando i privati é il dovere di pagarli in tempi certi e brevi ed é quello di una vera concorrenza e cioè di capitolati puliti e costruiti nell’interesse dei cittadini e non degli amici che devono vincere». Il pubblico faccia da garante, eserciti i controlli, sia arbitro e sempre meno giocatore. «É più facile formare qualche decina di persone in grado di controllare e garantire ente e cittadini che costruire società piene di persone, non organizzate, gestite da cda deresponsabilizzati e politicizzati. Il pubblico deve diventare forte e preparato nello svolgere le sue funzioni non nel cercare di fare impresa perché non é in grado, perché chi amministra non rischia soldi suoi, perché l'influenza politica nelle società é sempre negativa. La Regione ha già un settore importante che deve rendere efficiente, la sanità. Meglio lasciare liberi gli altri».
Vi aspettiamo alle ore 15.30 nella sala conferenze della Biblioteca Civica di Novi Ligure.
Segnaliamo anche questo articolo de 'Lo Spiffero', che riportiano di seguito.
Crosetto: “In Regione troppi carrozzoni”
Pubblicato Venerdì 09 Maggio 2014, ore 8,33
Solo assegnando maggiore autonomia è possibile ridisegnare il ruolo di un Ente schiacciato dai debiti e prigioniero della gestione ordinaria. Fare efficienza sulla Sanità e ridurre il peso pubblico nell’economia. I piani del candidato presidente di Fratelli d’Italia
Solo assegnando alla Regione Piemonte maggiore autonomia è possibile ridisegnare ruolo e funzioni di un Ente «schiacciato sotto il peso dei debiti, con margini di manovre di bilancio minime», che «non ha alcuna altra possibilità se non amministrare l’esistente» e «in anni, decenni, cercare risorse per fare interventi che invece servirebbero ieri». Guido Crosetto è l’outsider di lusso di questa stanca e scontata competizione elettorale: avrebbe voluto capeggiare l’intera coalizione di centrodestra nell’improba sfida al campione del centrosinistra (e dell’establishment), poi le cose sono andate come sono andate, la coalizione è andata in frantumi e oggi si ritrova a guidare il piccolo plotone di Fratelli d’Italia. Una condizione che consente all’ex sottosegretario alla Difesa incursioni meno diplomatiche sullo scacchiere della politica regionale che conosce a menadito avendo ricoperto per anni la carica di coordinatore piemontese della primigenia Forza Italia, spalla “dialettica” del governatore dell’epoca, Enzo Ghigo.
La Regione, come istituzione e livello amministrativo, va ripensata alla radice, ma ogni tentativo appare velleitario se non si modifica la cornice normativa nella quale è costretta a operare, per questo, significativamente, ha voluto come primo atto della sua campagna elettorale proporre il Piemonte come nuova regione a statuto speciale. «Nella conferenza stampa di presentazione della mia candidatura – spiega, rispondendo alle domande rivolte dall’economista Carlo Manacorda sullo Spiffero - ho illustrato un unico disegno di legge: quello sul Piemonte Regione a statuto speciale. Perché? Perché altrimenti qualunque proposta politica, qualunque punto programmatico, qualunque tentativo di cambiare qualcosa in questa Regione sarebbe inutile o velleitario. La Regione, così com’é, schiacciata sotto il peso dei debiti, con margini di manovre di bilancio minime, non ha alcuna altra possibilità se non amministrare l’esistente e in anni, decenni, cercare risorse per fare interventi che invece servirebbero ieri». Il problema, come sempre sono i soldi: «Non si può incidere sulla realtà se non si hanno a disposizione risorse e non si é in grado di fare scelte politiche. Il nuovo centralismo imposto dall’Europa ha fermato un percorso che doveva servire a responsabilizzare le Regioni affidando loro la gestione di una parte delle tasse prodotte dai loro abitanti e consentendo di intervenire su problemi specifici dei rispettivi territori. Io sono convinto che, approfittando delle riforme costituzionali in atto, sia fondamentale cercare di cambiare la struttura delle istituzioni sopprimendo definitivamente le Provincie e dando compiti precisi alle Regioni assicurando loro risorse su una percentuale fissa del gettito fiscale e tributario. In questo modo una Regione bene amministrata potrebbe diminuire la pressione fiscale, potrebbe programmare seriamente la riduzione del debito, potrebbe effettuare investimenti in opere pubbliche». Anche perché «responsabilizzare le Regioni toglierebbe la litania continua per cui la colpa é dello Stato o dell’Europa». Non vi sono altre strade per Crosetto: «Se non si condivide questa impostazione allora é inutile parlare di programmi o fare promesse utili solo per la campagna elettorale perché senza cambiare i presupposti il margine di manovra e la possibilità di incidere sulla crisi in atto dell'istituzione regionale é vicina allo zero». Severo il giudizio sull’approccio finora seguito dal Governo: «Sulla riforma Delrio é inutile esprimersi: é assurda e solo di facciata. Ha peggiorato la situazione di caos limitandosi a eliminare i consigli provinciali eletti direttamente in ogni Provincia e accorpando alcune Provincie ai grandi Comuni. Voglio vedere il sindaco di Torino occuparsi dello sgombero neve di centinaia di piccoli comuni montani».
Sollecitato dal prof Manacorda sul tema delle liberalizzazioni dei servizi pubblici locali, Crosetto concorda sulla necessità di rivedere radicalmente il peso e la presenza del pubblico. «Io condivido totalmente la necessità di intervenire sui servizi pubblici, evitando inutili duplicazioni che servono solo per mantenere piccoli recinti di potere, cercando di raggiungere la sintesi tra costo e servizio all’utente. Sul ciclo dei rifiuti, sulla gestione acqua e reflui, sul trasporto pubblico locale ed in ogni ambito che non rientri tra le competenze pubbliche, che obbligatoriamente debbano essere svolte da enti locali, occorre avere il coraggio di cambiare. Io credo alla necessità che il pubblico controlli la qualità ed il costo dei servizi ma non che costruisca carrozzoni per fare lavori che il privato può svolgere con maggiore efficienza e minor costo». Ma vi sono condizioni imprescindibili: «Il presupposto per poter fornire servizi utilizzando i privati é il dovere di pagarli in tempi certi e brevi ed é quello di una vera concorrenza e cioè di capitolati puliti e costruiti nell’interesse dei cittadini e non degli amici che devono vincere». Il pubblico faccia da garante, eserciti i controlli, sia arbitro e sempre meno giocatore. «É più facile formare qualche decina di persone in grado di controllare e garantire ente e cittadini che costruire società piene di persone, non organizzate, gestite da cda deresponsabilizzati e politicizzati. Il pubblico deve diventare forte e preparato nello svolgere le sue funzioni non nel cercare di fare impresa perché non é in grado, perché chi amministra non rischia soldi suoi, perché l'influenza politica nelle società é sempre negativa. La Regione ha già un settore importante che deve rendere efficiente, la sanità. Meglio lasciare liberi gli altri».
Il NOSTRO programma (settima ed ultima parte)
Punto 7: Ridurre le spese comunali del 10% in 5 anni, destinando questo risparmio per pagare i debiti del Comune e per offrire sgravi fiscali anche al ceto medio
Recuperare i crediti non riscossi dal Comune: ammontano a più di 10 milioni di euro, pari a un terzo del bilancio comunale, un peso che richiede, in questo momento di grave crisi, una grande attenzione nella gestione della fase degli incassi, con un monitoraggio continuo.
Per far questo, offriremo ai debitori del Comune (sia privati che enti pubblici) un piano di rientro nell’arco dei prossimi 5 anni e, tramite apposita convenzione con Equitalia, consentiremo di rateizzare anche i debiti già consegnati all'Esattoria.
Revisione generale dei contratti e degli appalti, perché per ridurre le spese comunali serve ridurre i costi dei servizi e delle forniture, valutando caso per caso, e non tagliare alla cieca con la logica dei tagli indiscriminati da “governo tecnico”. E' infatti fondamentale stabilire quali siano le spese strategiche da rafforzare, quelle secondarie da ridimensionare e quelle superflue da tagliare.
Un nuovo modo di fare raccolta differenziata dei rifiuti per abbassare la tassa sulla spazzatura.
Dato che i rifiuti sono una risorsa, in quanto materia prima per riciclo di materiali e produzione di energia, è giusto che chi ci guadagna riconosca ai novesi parte di questo introito.
Saranno autorizzati ed incentivati punti di raccolta (gestiti anche da privati) che, in accordo con il singolo cittadino, potranno pagare in valuta corrente oppure, in alternativa ad un pagamento vero e proprio, riconoscere un credito direttamente spendibile dal cittadino in beni e servizi.
Inoltre una migliore gestione delle banche dati comunali potrà consentire, grazie ad un efficace contrasto all'evasione, di ridurre ulteriormente le aliquote pagate dagli onesti, come già avvenuto in altri comuni.
Recuperare i crediti non riscossi dal Comune: ammontano a più di 10 milioni di euro, pari a un terzo del bilancio comunale, un peso che richiede, in questo momento di grave crisi, una grande attenzione nella gestione della fase degli incassi, con un monitoraggio continuo.
Per far questo, offriremo ai debitori del Comune (sia privati che enti pubblici) un piano di rientro nell’arco dei prossimi 5 anni e, tramite apposita convenzione con Equitalia, consentiremo di rateizzare anche i debiti già consegnati all'Esattoria.
Revisione generale dei contratti e degli appalti, perché per ridurre le spese comunali serve ridurre i costi dei servizi e delle forniture, valutando caso per caso, e non tagliare alla cieca con la logica dei tagli indiscriminati da “governo tecnico”. E' infatti fondamentale stabilire quali siano le spese strategiche da rafforzare, quelle secondarie da ridimensionare e quelle superflue da tagliare.
Un nuovo modo di fare raccolta differenziata dei rifiuti per abbassare la tassa sulla spazzatura.
Dato che i rifiuti sono una risorsa, in quanto materia prima per riciclo di materiali e produzione di energia, è giusto che chi ci guadagna riconosca ai novesi parte di questo introito.
Saranno autorizzati ed incentivati punti di raccolta (gestiti anche da privati) che, in accordo con il singolo cittadino, potranno pagare in valuta corrente oppure, in alternativa ad un pagamento vero e proprio, riconoscere un credito direttamente spendibile dal cittadino in beni e servizi.
Inoltre una migliore gestione delle banche dati comunali potrà consentire, grazie ad un efficace contrasto all'evasione, di ridurre ulteriormente le aliquote pagate dagli onesti, come già avvenuto in altri comuni.
mercoledì 7 maggio 2014
Siete invitati tutti alla pedalata per Novi, la novi "Ciclo-Turistica"
Adesso prendiamo una bici … no …
non quelle della "Bici in città", sono sparite come i soldi che hanno
permesso una lodevole iniziativa, peccato che era nel posto sbagliato con la
gente sbagliata.
Novi, città del campionissimo,
città che pedala da tempo memorabile, come è stato possibile pensare e
realizzare una iniziativa che è nata già morta … questo ce lo dovrebbero
spiegare e soprattutto spiegare ai novesi che di bici se ne intendono e che
come dimostrato preferiscono la loro a quelle "Europee …"
Ma torniamo alla pedalata,
prendiamo la bici e con entusiasmo prendiamo la nuova pista ciclabile che si
snoda nel viale della rimembranza dallo stadio, destinazione o Pozzolo Formigaro
o piscina con deviazione nella tanto cara passeggiata …
Ma ben presto, ci rendiamo conto
che se volessimo girare verso Pozzolo, non possiamo, la pista ciclabile si
interrompe sulla nazionale per Pozzolo per poi riprendere quasi all'altezza
dell'aeroporto !!! Non se ne parla !! non si rischia la pelle con le auto e i
camion che vi scorrono … Allora, proviamo ad andare con coraggio verso la
piscina … pia illusione, alla fine del viale c'è la fine anche della pista
ciclabile … ma allora proviamo ad andare in centro …. Dalla
"Passeggiata"… magari, lo sapete, si chiama passeggiata dove le bici
sono si tollerate, ma solo se sono portate a mano .. se no si rischia una multa
senza contare gli strali dei passanti che giustamente reclamano lo spazio della
loro passeggiata. Dunque il nostro primo tentativo è miseramente fallito …
Ma visto che siamo in
passeggiata, proviamo a fare via Garibaldi, li c'è sicuramente la sospirata
pista ciclabile … si che c'è, ma sul Marciapiede !! ed è condivisa con i pedoni
… dunque anche qui si scende e si va a piedi ….
Allora avanziamo verso piazza XX
settembre, da li ci si immette in via Roma .. si cerca la pista ciclabile ..
anche qui altra delusione non esiste la pista ciclabile, peccato sarebbe stato
bello percorrere un itinerario culturale fra i palazzi dipinti e la loro
storia, magari con qualcuno che ci raccontasse la storia della collegiata, di
San Pietro o magari del teatro, "Araba fenice" dei moderni tempi di
oggi … Macché, ragazzi a Novi, la città dedicata a Coppi, a Girardengo, non ci
sono piste ciclabili, ma solo pallidi tentativi che scimmiottano e fanno
incavolare …. E ci fanno inevitabilmente affermare :
A
Novi Ligure ci sono piste ciclabili, ampiamente pubblicizzate, ma che iniziano
e finiscono nel nulla.
Serve un piano organico di
raccordo e completamento per arrivare a collegare tutta la città, eliminando
dove possibile il passaggio contemporaneo e caotico di pedoni e ciclisti sullo
stesso percorso, che abbiano un senso compiuto e che diano una ragione per essere
usate e valorizzate.
Ma questo ora non c'è, ecco
perché vi esorto al voto e a votare chi veramente ci tiene, con progetti che
hanno un senso, perché sorretti da persone che hanno una profonda e convinta
motivazione ad occuparsi del sociale, senza per questo, dover necessariamente
occupare poltrone o pretendere pre-bende.
Mario Summa
Il NOSTRO programma (sesta parte)
Punto 6: Indirizzare gli sponsor privati su iniziative a beneficio di tutta la città, migliorandone la vivibilità e promuovendone le attività economiche
Valorizzare il talento: data la crisi economica, che riduce sempre di più il denaro ottenibile da sponsor privati ed associazioni di service, privilegiare la realizzazione di progetti a lungo termine valutati, in commissione paritetica, da amministrazione comunale e finanziatori, seguendo il modello del “concorso di progettazione”, per valorizzare chi mette il loro proprio talento a disposizione della nostra città.
Valorizzare il talento: data la crisi economica, che riduce sempre di più il denaro ottenibile da sponsor privati ed associazioni di service, privilegiare la realizzazione di progetti a lungo termine valutati, in commissione paritetica, da amministrazione comunale e finanziatori, seguendo il modello del “concorso di progettazione”, per valorizzare chi mette il loro proprio talento a disposizione della nostra città.
lunedì 5 maggio 2014
Rilanciare l'economia Novese attraverso la scuola
Per il rilancio economico della città faremo leva su cultura e scuola, seguendo due direzioni:
1) sostenere concretamente progetti di
"formazione d'eccellenza" che permettano agli studenti Novesi di
avere una preparazione di qualità, in grado
di vincere le sfide sempre più dure imposte dal mercato del lavoro;
La Consapevolezza di possedere dei
"progetti di formazione" che concretamente affrontano la necessità di
giungere ad un punto di incontro fra la presunta domanda di maestranze
che il
mondo del lavoro nel novese richiede e il flusso dell'offerta che
scaturisce
dai piani di studio che la scuola offre; é una ambizione che vogliamo
coltivare e realizzare.
Ė nostro principale obbiettivo, poter
rendere convergenti i progetti di trasferimento di quelle realtà produttive che
considerano le nostre aree convenientemente attrezzate e "rese
appetibili" da progetti di semplificazione delle procedure burocratiche di
insediamento industriale/commerciale/artigianale.
Adeguando, mediante un tavolo di
progettazione, le necessità dei nuovi insediamenti ed i piani di studio di quei
corsi che più si adattano alle
esigenze dei nuovi insediamenti, garantendo in tale maniera una preparazione
mirata unita ad un motivato periodo di apprendistato per giungere alla piena
occupazione certa da un lato e dall'altro, giungere ad un alto livello di
eccellenza di maestranze da tutelare nell'ambito aziendale e mantenere nel
tempo.
Obbiettivo, che come si può ben
intendere, accomuna due mondi e li fa incontrare per convergenza di reciproci
interessi che trovano la loro concreta
realizzazione nella piena occupazione della nostra zona.
Mario Donato Summa
Il NOSTRO programma (quinta parte)
Punto 5: Valorizzare meriti e capacità dei dipendenti comunali, riducendo, nell’arco di 5 anni, il ricorso a consulenti esterni del 50%
La macchina comunale è inceppata, facciamola ripartire in 4 mosse:
La macchina comunale è inceppata, facciamola ripartire in 4 mosse:
- far incontrare al nuovo sindaco, entro i primi 100 giorni, tutte e tutti coloro che lavorano nell’amministrazione della nostra città, a tutti i livelli, per fargli conoscere le loro competenze e permettergli di inserire le persone giuste al posto giusto;
- semplificare procedure ed organizzazione per non far sprecare tempo prezioso ai dipendenti comunali, e permettere loro di lavorare bene assicurando i servizi ai cittadini;
- introdurre un approccio “bidirezionale” sia nella programmazione degli obiettivi sia nel riconoscimento, professionale ed economico, dei risultati raggiunti;
- mettere a disposizione le professionalità dei dipendenti comunali novesi anche alle amministrazioni degli altri comuni del territorio novese, a cui verrà chiesto solamente il pagamento dello straordinario e delle indennità di trasferta;
- riformare gli incentivi in modo da renderli più efficaci ed equi: non dovrà più succedere che se i dipendenti non raggiungono gli obiettivi e quindi non percepiscono i premi, i dirigenti non ne paghino le conseguenze. Anche i compensi della giunta dovranno essere agganciate ai risultati raggiunti: tutti sullo stesso piano, tutti a spingere nella stessa direzione;
- come nel campo politico abbiamo puntato sulla formazione organizzando un corso di formazione politica, così investiremo parte dei risparmi ottenuti dalla razionalizzazione della macchina comunale, nella formazione dei dipendenti, sviluppando ed esaltando le innumerevoli capacità e professionalità presenti tra i dipendenti comunali.
20° giorno antecedente quello della votazione
Scadenza del termine entro il quale la Commissione elettorale comunale, in pubblica adunanza ed alla presenza dei rappresentanti di lista della prima sezione se designati, procede alla nomina degli scrutatori, compresi nell’apposito albo, per ciascuna sezione elettorale del Comune ed alla formazione di una graduatoria di nominativi per sostituire gli scrutatori in casi di rinuncia od impedimento.
[Art. 6, comma 1, della legge 8 marzo 1989, n. 95, sostituito dall’art. 9, comma 4, della legge 21 dicembre 2005, n. 70, modificato dal D.L. n. 1/2006, convertito dalla legge n. 22/2006].
Comunicazione da parte del Presidente della Corte d’Appello ai comuni della propria giurisdizione dell’elenco delle persone nominate presidenti di seggio.
[Art. 35, comma 4, D.P.R. 361/1957].
[Art. 6, comma 1, della legge 8 marzo 1989, n. 95, sostituito dall’art. 9, comma 4, della legge 21 dicembre 2005, n. 70, modificato dal D.L. n. 1/2006, convertito dalla legge n. 22/2006].
Comunicazione da parte del Presidente della Corte d’Appello ai comuni della propria giurisdizione dell’elenco delle persone nominate presidenti di seggio.
[Art. 35, comma 4, D.P.R. 361/1957].
domenica 4 maggio 2014
Dal 21° al 2° giorno antecedenti quello della votazione
Stampa delle schede di votazione per le elezioni comunali a cura dell’Ufficio territoriale del Governo. Controllo dei quantitativi, confezionamento dei pacchi di schede sezione per sezione, e recapito ai Comuni interessati alle elezioni.
[Istruzioni ministeriali].
[Istruzioni ministeriali].
sabato 3 maggio 2014
Il NOSTRO programma (quarta parte)
Punto 4: Introdurre una gestione efficiente del patrimonio, vendendo, dove consentito dalle leggi vigenti, gli immobili non strumentali e le attività commerciali del Comune e delle società partecipate
Il Comune deve tornare a fare bene il Comune e smettere di fare male l'imprenditore.
La Farmacia Comunale, che non svolge alcuna funzione sociale in più rispetto alle altre farmacie private, dovrà essere ceduta con un'asta pubblica che consenta anche ai dipendenti di partecipare. Visto il difficile momento finanziario, verrà prevista anche una fase preliminare di affitto di azienda.
Gli svariati immobili, posseduti dal Comune ma non utilizzati, dovranno essere alienati, perché un immobile del comune non utilizzato non da gettito Imu e alla lunga richiede onerosi costi di manutenzione. Sono finiti i tempi degli sprechi e ormai riscuotere i canoni di locazioni sta diventando sempre più difficile per tutti. Gli esempi degli immobili di proprietà pubblica lasciati crollare per l'incuria della politica sono sotto gli occhi di tutti.
Le altre partecipate dal Comune, in particolar modo CIT e ACOS, dovranno essere razionalizzate, abolendo inutili scatole cinesi che rendono opaco il sistema, in modo da consentire al Comune di controllarle meglio di quanto avviene ora, imponendo l'obiettivo di abbassare le tariffe applicate ai cittadini e di tagliare gli sprechi e le spese dettate da esigenze più politiche che aziendali.
Per quanto riguarda le nomine dei consigli di amministrazione, verrà utilizzato il criterio della meritocrazia e della competenza e inoltre verrà introdotta una limitazione nei compensi, per livellarli con quelli attualmente esistenti nel settore privato.
Il Comune deve tornare a fare bene il Comune e smettere di fare male l'imprenditore.
La Farmacia Comunale, che non svolge alcuna funzione sociale in più rispetto alle altre farmacie private, dovrà essere ceduta con un'asta pubblica che consenta anche ai dipendenti di partecipare. Visto il difficile momento finanziario, verrà prevista anche una fase preliminare di affitto di azienda.
Gli svariati immobili, posseduti dal Comune ma non utilizzati, dovranno essere alienati, perché un immobile del comune non utilizzato non da gettito Imu e alla lunga richiede onerosi costi di manutenzione. Sono finiti i tempi degli sprechi e ormai riscuotere i canoni di locazioni sta diventando sempre più difficile per tutti. Gli esempi degli immobili di proprietà pubblica lasciati crollare per l'incuria della politica sono sotto gli occhi di tutti.
Le altre partecipate dal Comune, in particolar modo CIT e ACOS, dovranno essere razionalizzate, abolendo inutili scatole cinesi che rendono opaco il sistema, in modo da consentire al Comune di controllarle meglio di quanto avviene ora, imponendo l'obiettivo di abbassare le tariffe applicate ai cittadini e di tagliare gli sprechi e le spese dettate da esigenze più politiche che aziendali.
Per quanto riguarda le nomine dei consigli di amministrazione, verrà utilizzato il criterio della meritocrazia e della competenza e inoltre verrà introdotta una limitazione nei compensi, per livellarli con quelli attualmente esistenti nel settore privato.
venerdì 2 maggio 2014
Il NOSTRO programma (terza parte)
Punto 3: Rivedere Piano Regolatore, Piano del Traffico e ZTL accogliendo, sulla base del merito, le esigenze di chi a Novi vive e lavora
La ZTL, così come l’ha realizzata male l’attuale amministrazione, pesa come un macigno su abitanti ed operatori economici del Centro Storico. Per riformarla, abbiamo proposto quattro linee di intervento chiare e concrete:
A Novi Ligure ci sono piste ciclabili, ampiamente pubblicizzate, ma che iniziano e finiscono nel nulla: serve un piano organico di raccordo e completamento per arrivare a collegare tutta la città, eliminando dove possibile il passaggio contemporaneo e caotico di pedoni e ciclisti sullo stesso percorso, privilegiando comunque, in questo momento di grave crisi economica, le esigenze di chi lavora.
L’attuale Piano Regolatore è vecchio di quarant’anni, e sta stretto ad una città del XXI secolo: lo dimostra il continuo ricorso a varianti di ogni genere da parte delle amministrazioni succedutesi in questi ultimi decenni.
Per superare l’attuale “Piano Regolatore”, che divide spazi e servizi di Novi Ligure (es. aree pedonali e commerciali, parcheggi) in zone rigidamente determinate, lontane e non connesse tra di loro, gravando i cittadini con vincoli e regolamenti inutilmente dettagliati che si traducono in costosi adempimenti burocratici, noi:
La ZTL, così come l’ha realizzata male l’attuale amministrazione, pesa come un macigno su abitanti ed operatori economici del Centro Storico. Per riformarla, abbiamo proposto quattro linee di intervento chiare e concrete:
- aumento delle fasce di apertura di libero accesso per dare immediatamente ossigeno ad un centro storico in asfissia;
- istituzione di parcheggi a pagamento a servizio dei clienti delle attività;
- ampliamento del diritto di libero accesso e sosta per i residenti e gli esercenti operanti nella Z.T.L.;
- ampliamento del diritto di libero accesso e sosta ad altre categorie per motivi di lavoro (ad esempio, i medici di famiglia e coloro che eseguono interventi di manutenzione).
A Novi Ligure ci sono piste ciclabili, ampiamente pubblicizzate, ma che iniziano e finiscono nel nulla: serve un piano organico di raccordo e completamento per arrivare a collegare tutta la città, eliminando dove possibile il passaggio contemporaneo e caotico di pedoni e ciclisti sullo stesso percorso, privilegiando comunque, in questo momento di grave crisi economica, le esigenze di chi lavora.
L’attuale Piano Regolatore è vecchio di quarant’anni, e sta stretto ad una città del XXI secolo: lo dimostra il continuo ricorso a varianti di ogni genere da parte delle amministrazioni succedutesi in questi ultimi decenni.
Per superare l’attuale “Piano Regolatore”, che divide spazi e servizi di Novi Ligure (es. aree pedonali e commerciali, parcheggi) in zone rigidamente determinate, lontane e non connesse tra di loro, gravando i cittadini con vincoli e regolamenti inutilmente dettagliati che si traducono in costosi adempimenti burocratici, noi:
- adotteremo entro il 2018 un moderno ed innovativo “Disegno di Città” nel quale sono impostate le linee generali, lasciando il resto all’iniziativa dei committenti privati e dei progettisti da loro incaricati;
- semplificheremo regolamenti e procedure in modo da garantire ai cittadini uguali diritti e regole certe, senza dover più ricorrere, caso per caso, all’approvazione di varianti fatta da persone legate, direttamente od indirettamente, al mondo della politica
- favoriremo la riqualificazione degli spazi esistenti, adottando il principio del “costruire nel costruito” integrandolo, ove possibile, con la rilocalizzazione e la sostituzione edilizia per riqualificare il tessuto urbano migliorando la viabilità e la disponibilità di parcheggi e di aree verdi.
23° giorno antecedente la data delle elezioni
Gli elettori temporaneamente all’estero per motivi di servizio o missioni internazionali che hanno inoltrato la dichiarazione di voto per corrispondenza all’estero, possono revocarla con comunicazione con comunicazione che deve pervenire all’ufficio consolare entro il 23° giorno precedente la data delle elezioni.
L’ufficio consolare entro il giorno successivo trasmette la dichiarazione di revoca al comune di residenza del dichiarante.
L’ufficio consolare entro il giorno successivo trasmette la dichiarazione di revoca al comune di residenza del dichiarante.
giovedì 1 maggio 2014
Progetto per novi
Progettare una occupazione per Novi Ligure per gli anni a venire ...
Novi ligure, sinonimo di Pernigotti (gianduiotto) 1860 – Novi cioccolato 1903 e a seguire Gambarotta, prima produttore di liquori per aperitivi e poi di cioccolato.Italsider (oggi Ilva) per una produzione di eccellenza, una industria siderurgica che nonostante l'indotto non sarà mai prevalente in un area Novese in cui se in un primo momento e meta di una migrazione dalle campagne e dai paesi limitrofi ( contadini che si arricchivano per lavorare la terra-vigneti e in fabbrica) anche pendolare, diventerà poi, a causa di successive crisi di occupazione, fonte di migrazione per altri luoghi di produzione-occupazione, nonostante l'Italsider e le sue ricercate produzioni di laminato a freddo (FIAT – Volkswagen– Renault – ecc.).
Negli anni 70-80 si parla di polo dolciario e le acquisizioni della Pernigotti (compra l'amaro Averna) e della novi che diventa capo fila e modifica il suo logo in Novi-Dufour-Elah. Nel lodevole tentativo del cavaliere Repetto, di effettuare delle collaborazioni che destano interesse fra l'industria di produzione e l'agricoltura per trasformare ettari di prima collina inutilizzati in noccioleti che si protraggono ancora oggi con positive ricadute.
Si giunge alla realtà odierna, che evidenzia, specie nell'ultimo ventennio una disgraziata serie di perdite di occasioni produttive che sanno di clamorosa e conclamata ingenuità da parte della Amministrazione.
Si comincia dagli anni 80-90 con la Saiwa che avendo dichiarato la sua volontà di insediarsi nell'area novese, si vede rifiutare tale concessione a totale vantaggio di Capriata d'Orba, che ringrazia per il regalo e per l'evidente occasione di lavoro che gli viene offerto sia direttamente che dall'indotto che si sviluppa.
Negli anni 1990-2000, si assiste al grande rifiuto a scapito di Persegona titolare di una azienda edile- escavazioni – costruzioni che in piena sinergia con McArtur Glenn idea e costruisce in area Serravalle la grande e redditizia area dell'Outlet Serravalle che sarà di fatto per gli anni a venire e attualmente uno dei serbatoi di occupazione fra i più redditizi che affronta la crisi e la contiene tutt'oggi. A scapito di un già asfittico commercio che langue nel tessuto commerciale novese ed in particolare in città.
Non basta, il successivo atto di disgraziata amministrazione l'abbiamo con la scientifica e determinata volontà di rinunciare all'insediamento di una industria di inscatolamento di tonno, La Maruzzella che viene di fatto scoraggiata ad inserirsi. Nonostante i presupposti positivi e le prime autorizzazioni positive che si infrangono su di un "veto" che il cavaliere Repetto, Patron della Novi impone al Comune di Novi, che come contropartita, ottiene la sponsorizzazione dello scempio del parco castello che diviene per un anno un luogo di tortura per i rari alberi che vi dimorano, per in improponibile parco avventura che oggi sa solo di beffa.
Ecco che siamo ad oggi ed in questa situazione occorre muoversi per dare ossigeno e futuro alla occupazione novese che subisce si la crisi Europea e nazionale, ma ad essa si aggiunge come visto una disgraziata serie di scelte sbagliate da parte di una Amministrazione che mostra, nonostante la lunga permanenza al governo di Novi della Istrionica Sinistra, una conclamata miopia nel perseguire un progetto di futuro economico per la nostra città.
Il nostro progetto, lungi da essere una scatola magica, vuole promuovere una
ragionata opportunità che parte dalla conclamata situazione in cui ci troviamo e promuove una nuova visione nel procurare lavoro per i cittadini di Novi.
Infatti, dalla disamina fatta ci si rende conto che le aree in cui agire per promuovere delle nuove ed efficaci strategie sono l'artigianato i mestieri e il commercio delle attività che sono espressione del territorio o che per le loro caratteristiche ben si prestano ad essere inserite nel territorio novese.
Mi riferisco in particolare alla nautica da diporto, le cui avanguardie trovano degli esempi già nell'area Arquatese e che la vicinanza del porto di Genova rende notevolmente accattivanti.
La promozione di attività di eccellenza dei prodotti locali che al di là di blasoni ed etichette sono alla ricerca di aree in cui produrre e localizzarsi. Mi riferisco alla produzione di prodotti tipici del novese (prodotti da forno – pasta fresca ecc.) che se opportunamente pubblicizzati e localizzati produrrebbero certamente lavoro ed indotto.
Senza dimenticare il recupero di attività artigianali la cui perdita sarebbe grave se una amministrazione non si occupasse di rilevarne l'opportunità di promulgare con adeguata promozione l'incontro fra chi detiene l'esperienza e chi vorrebbe aprire ed imparare l'attività artigianale in genere.
Attualmente, l'area CIPIAM è di fatto abbandonata ad una agonia il cui esito è segnato per un totale abbandono lasciando di fatto una importante area al degrado e al vandalismo che già esprime i suoi effetti deleteri sugli stoici commercianti che ancora resistono.
Noi proponiamo che quest'area sia di fatto ricondizionata e rivalutata, trasformando di fatto tale importante sito in un area di prestigio e di eccellenza, in cui concentrare le attività che sulla falsa riga dell'Outlet si possa promuovere per quelle attività che esprimano nella loro produzione, una opportunità di rivalutazione e lancio del prodotto locale.
Senza disdegnare l'insediamento di attività che nell'insediarsi in tale area, possano promuovere e divenire testa di ponte per quelle realtà genovesi che hanno bisogno di rilocalizzare la loro attività primaria.
Un altro importante settore è il ricondizionamento dei container che già negli anni 80 aveva interessato l'area di Stazzano ed era diventato attività primaria del porto di interscambio di Rivalta. La sua collocazione potrebbe essere individuata nell'area ex ILVA o area circostante.
In questo non si deve dimenticare le attività che per le loro caratteristiche sono considerate di avanguardia e parliamo del settore elettronico e di consumo che potrebbe essere coinvolto ad occupare aree del novese se solo si adottassero tutti quegli accorgimenti che in qualche modo facilitino questi insediamenti ed in particolare con opportune procedure di semplificazione e affrancamenti di oneri comunali e di tasse .
Ma non basta, sono dell'avviso che sia opportuno procedere, una volta presa la decisione in tal senso predisporre anche quei servizi accessori (Asili nido concordati con le aziende inserite, servizio di sorveglianza e di manutenzione delle aree, promozione di attività ludiche e di promozione dell'area costanti e mirate per sostenere e l'area e le attività che in essa vi operano).
Nel prossimo passo affronteremo la condizione scolastica e le sinergie che potrebbero operare fra mondo del lavoro e scuola.
Mario Summa
24° giorno precedente la data delle votazioni
Nei 2 giorni successivi a quello in cui è stata ricevuta la comunicazione relativa alle candidature ammesse per le elezioni comunali (corrispondente al 24° giorno antecedente quello della votazione) la giunta comunale - ricevuta comunicazione delle candidature ammesse per le elezioni comunali - ripartisce gli appositi spazi destinati alle affissioni di propaganda elettorale in sezioni ed assegna queste ultime sia a coloro che partecipano alla competizione con proprie candidature, gruppi o liste, sia a coloro che non prendono parte direttamente alla consultazione ma che abbiano egualmente presentato domanda per eseguire le predette affissioni.
[Art. 5 della legge 4 aprile 1956, n. 212, e successive modificazioni].
[Art. 5 della legge 4 aprile 1956, n. 212, e successive modificazioni].
Iscriviti a:
Post (Atom)