Progettare una occupazione per Novi Ligure per gli anni a venire ...
Novi ligure, sinonimo di Pernigotti (gianduiotto) 1860 – Novi cioccolato 1903 e a seguire Gambarotta, prima produttore di liquori per aperitivi e poi di cioccolato.Italsider (oggi Ilva) per una produzione di eccellenza, una industria siderurgica che nonostante l'indotto non sarà mai prevalente in un area Novese in cui se in un primo momento e meta di una migrazione dalle campagne e dai paesi limitrofi ( contadini che si arricchivano per lavorare la terra-vigneti e in fabbrica) anche pendolare, diventerà poi, a causa di successive crisi di occupazione, fonte di migrazione per altri luoghi di produzione-occupazione, nonostante l'Italsider e le sue ricercate produzioni di laminato a freddo (FIAT – Volkswagen– Renault – ecc.).
Negli anni 70-80 si parla di polo dolciario e le acquisizioni della Pernigotti (compra l'amaro Averna) e della novi che diventa capo fila e modifica il suo logo in Novi-Dufour-Elah. Nel lodevole tentativo del cavaliere Repetto, di effettuare delle collaborazioni che destano interesse fra l'industria di produzione e l'agricoltura per trasformare ettari di prima collina inutilizzati in noccioleti che si protraggono ancora oggi con positive ricadute.
Si giunge alla realtà odierna, che evidenzia, specie nell'ultimo ventennio una disgraziata serie di perdite di occasioni produttive che sanno di clamorosa e conclamata ingenuità da parte della Amministrazione.
Si comincia dagli anni 80-90 con la Saiwa che avendo dichiarato la sua volontà di insediarsi nell'area novese, si vede rifiutare tale concessione a totale vantaggio di Capriata d'Orba, che ringrazia per il regalo e per l'evidente occasione di lavoro che gli viene offerto sia direttamente che dall'indotto che si sviluppa.
Negli anni 1990-2000, si assiste al grande rifiuto a scapito di Persegona titolare di una azienda edile- escavazioni – costruzioni che in piena sinergia con McArtur Glenn idea e costruisce in area Serravalle la grande e redditizia area dell'Outlet Serravalle che sarà di fatto per gli anni a venire e attualmente uno dei serbatoi di occupazione fra i più redditizi che affronta la crisi e la contiene tutt'oggi. A scapito di un già asfittico commercio che langue nel tessuto commerciale novese ed in particolare in città.
Non basta, il successivo atto di disgraziata amministrazione l'abbiamo con la scientifica e determinata volontà di rinunciare all'insediamento di una industria di inscatolamento di tonno, La Maruzzella che viene di fatto scoraggiata ad inserirsi. Nonostante i presupposti positivi e le prime autorizzazioni positive che si infrangono su di un "veto" che il cavaliere Repetto, Patron della Novi impone al Comune di Novi, che come contropartita, ottiene la sponsorizzazione dello scempio del parco castello che diviene per un anno un luogo di tortura per i rari alberi che vi dimorano, per in improponibile parco avventura che oggi sa solo di beffa.
Ecco che siamo ad oggi ed in questa situazione occorre muoversi per dare ossigeno e futuro alla occupazione novese che subisce si la crisi Europea e nazionale, ma ad essa si aggiunge come visto una disgraziata serie di scelte sbagliate da parte di una Amministrazione che mostra, nonostante la lunga permanenza al governo di Novi della Istrionica Sinistra, una conclamata miopia nel perseguire un progetto di futuro economico per la nostra città.
Il nostro progetto, lungi da essere una scatola magica, vuole promuovere una
ragionata opportunità che parte dalla conclamata situazione in cui ci troviamo e promuove una nuova visione nel procurare lavoro per i cittadini di Novi.
Infatti, dalla disamina fatta ci si rende conto che le aree in cui agire per promuovere delle nuove ed efficaci strategie sono l'artigianato i mestieri e il commercio delle attività che sono espressione del territorio o che per le loro caratteristiche ben si prestano ad essere inserite nel territorio novese.
Mi riferisco in particolare alla nautica da diporto, le cui avanguardie trovano degli esempi già nell'area Arquatese e che la vicinanza del porto di Genova rende notevolmente accattivanti.
La promozione di attività di eccellenza dei prodotti locali che al di là di blasoni ed etichette sono alla ricerca di aree in cui produrre e localizzarsi. Mi riferisco alla produzione di prodotti tipici del novese (prodotti da forno – pasta fresca ecc.) che se opportunamente pubblicizzati e localizzati produrrebbero certamente lavoro ed indotto.
Senza dimenticare il recupero di attività artigianali la cui perdita sarebbe grave se una amministrazione non si occupasse di rilevarne l'opportunità di promulgare con adeguata promozione l'incontro fra chi detiene l'esperienza e chi vorrebbe aprire ed imparare l'attività artigianale in genere.
Attualmente, l'area CIPIAM è di fatto abbandonata ad una agonia il cui esito è segnato per un totale abbandono lasciando di fatto una importante area al degrado e al vandalismo che già esprime i suoi effetti deleteri sugli stoici commercianti che ancora resistono.
Noi proponiamo che quest'area sia di fatto ricondizionata e rivalutata, trasformando di fatto tale importante sito in un area di prestigio e di eccellenza, in cui concentrare le attività che sulla falsa riga dell'Outlet si possa promuovere per quelle attività che esprimano nella loro produzione, una opportunità di rivalutazione e lancio del prodotto locale.
Senza disdegnare l'insediamento di attività che nell'insediarsi in tale area, possano promuovere e divenire testa di ponte per quelle realtà genovesi che hanno bisogno di rilocalizzare la loro attività primaria.
Un altro importante settore è il ricondizionamento dei container che già negli anni 80 aveva interessato l'area di Stazzano ed era diventato attività primaria del porto di interscambio di Rivalta. La sua collocazione potrebbe essere individuata nell'area ex ILVA o area circostante.
In questo non si deve dimenticare le attività che per le loro caratteristiche sono considerate di avanguardia e parliamo del settore elettronico e di consumo che potrebbe essere coinvolto ad occupare aree del novese se solo si adottassero tutti quegli accorgimenti che in qualche modo facilitino questi insediamenti ed in particolare con opportune procedure di semplificazione e affrancamenti di oneri comunali e di tasse .
Ma non basta, sono dell'avviso che sia opportuno procedere, una volta presa la decisione in tal senso predisporre anche quei servizi accessori (Asili nido concordati con le aziende inserite, servizio di sorveglianza e di manutenzione delle aree, promozione di attività ludiche e di promozione dell'area costanti e mirate per sostenere e l'area e le attività che in essa vi operano).
Nel prossimo passo affronteremo la condizione scolastica e le sinergie che potrebbero operare fra mondo del lavoro e scuola.
Mario Summa